Monsignor Luigi Curti (ma lui ha sempre preferito farsi chiamare Don) nasce il 15 febbraio 1914 a Verceia, in Valchiavenna, sulle sponde del lago di Mezzola.
Dal 4 dicembre 1936 è stato ininterrottamente al servizio della comunità parrocchiale di Marzio fino al termine della sua vita terrena, il 3 marzo 2016.
In tutti questi anni di vita sacerdotale, in cui ha visto passare 8 papi, don Luigi non si è mai separato dalle 300 anime che gli sono state affidate, compiendo il proprio dovere con umiltà e semplicità ma segnando in modo importante la vita del paese.
"Ero destinato a fare il professore nel seminario di Como, dove ho studiato anch'io - ricordava - Invece, pochi giorni dopo l'ordinazione sacerdotale, il vescovo mi chiamò e mi disse che dovevo andare a Marzio". "Non sapevo nemmeno dove fosse questo posto - confessava sorridente - e lo dissi al vescovo, che mi rispose: 'guarda la carta geografica e lo troverai'".
E da questo paesino dalle prealpi varesine don Luigi non si sarebbe mai più mosso. La sua attività instancabile è continuata, presiedendo le funzioni religiose (le sue prediche erano famose per umanità e chiarezza) e guidando la vita pastorale della comunità, generazione dopo generazione, non soltanto dei residenti del minuscolo borgo, ma anche delle centinaia di villeggianti che trascorrevano l'estate nella frescura della montagna.
Tra questi, figure importanti come
Armida Barelli, fondatrice dei circoli della Gioventù Femminile di Azione Cattolica, e
Padre Agostino Gemelli, fondatore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, con cui Don Luigi ha collaborato durante la loro presenza a Marzio.
Le
immagini della festa per i 100 anni